domenica 28 febbraio 2010

LO "SCIOPERO GIALLO A TORINO"

Care amiche, cari amici,

Di seguito il calendario delle iniziative promosse per il 1 marzo 2010. Come già sapete, a Torino non ci sarà uno "sciopero" nel senso classico del termine, ma una giornata di sensibilizzazione. Siete invitati a partecipare a qualsiasi evento vi piaccia e - soprattutto - a rendere visibile la vostra adesione indossando qualcosa di giallo. Vi ringraziamo per aver condiviso con noi lo spirito di quest'iniziativa e ci auguriamo che il 1 marzo sia solo l'inizio di un impegno concreto contro ogni deriva razzista e xenofoba.

I coordinatori

associazioni e singoli cittadini che aderiscono indossano qualcosa di giallo o una fascia o una coccarda
la CGIL torinese partecipa chiedendo ai suoi iscritti di lavorare con coccarde o fasce gialle come segno di adesione
distribuzione di palloncini gialli davanti alle scuole Lessona, Parini e Manzoni, che sforano il tetto del 30% degli alunni stranieri, iniziativa promossa da associazioni del territorio di San Salvario e Barriera di Milano
gli operatori del mercato della Crocetta di Torino lavorano con una fascia gialla al braccio, iniziativa promossa da ANVA Confesercenti
l’Associazione Commercianti di Corso Orbassano distribuisce un foglio giallo da esporre nelle vetrine dei negozi che aderiscono all’iniziativa, iniziativa promossa dall’Associazione dei Commercianti di Corso Orbassano
distribuzione di bandierine gialle ai negozi etnici di Porta Palazzo e corso Giulio Cesare, iniziativa promossa dall’Associazione Amici dei Bagni Pubblici di via Aglié
i Bagni Pubblici di via Aglié espongono uno striscione giallo sulla facciata dell’edificio
nell'Aiuola Donatello in via Morgari gli alberi del giardino verranno allestiti con carta crespa gialla, iniziativa promossa dalle Associazioni Aiuola Donatello e Donne per la Società Civile
iniziative spontanee con palloncini gialli nei quartieri Santa Rita, San Paolo e Borgata Aurora
l’Associazione TeSSo distribuisce cartelli gialli da esporre nelle vetrine dei negozi di Borgata Tesso che aderiscono all’iniziativa, iniziativa promossa da Associazione TeSSo
esposizione di drappi gialli in due condomini delle case popolari ATC della città, via Forlì e corso Taranto, iniziative a cura del Comitato Inquilini di Corso Taranto
sciopero della fame per una giornata promosso dall'Associazione Radicale Adelaide Aglietta per chiedere la riduzione dei tempi per l’ottenimento dei documenti necessari per il soggiorno in Italia
dalle 6:00 alle 8:00 volantinaggio di fronte alla Questura, iniziativa promossa da Coordinamento Antirazzista Torinese
dalle 9:00 “PORTE APERTE ALL'ALMA MATER”, giornata di accoglienza, dibattiti, spettacoli sul tema della reciproca conoscenza e dell’integrazione, iniziativa promossa da Centro Interculturale delle Donne Alma Mater
dalle 10:00 e dalle 16:00 volantinaggio e distribuzione di coccarde gialle sui mezzi pubblici, iniziativa promossa da Coordinamento Antirazzista Torinese
dalle 16:00 sit-in “giallo” di fronte alla Prefettura, promosso dall'Associazione Radicale Adelaide Aglietta
dalle 16:30 volantinaggio di RdB CUB al centro commerciale 8 Gallery, iniziativa promossa da Coordinamento Antirazzista Torinese
dalle 17:00 presidio davanti a Porta Nuova, iniziativa promossa da Coordinamento Antirazzista Torinese
alle 18:00 “CHE BELLO QUESTO BAMBINO! DI CHE RAZZA È? – Il razzismo visto con gli occhi dei genitori adottivi”, incontro-dibattito tra associazioni, famiglie, insegnanti e politici, presso il Caffé del Progresso in corso San Maurizio 69/b
alle 18:00 “LE DONNE E LE SCIENZE – Immagini e realtà di un rapporto in continua evoluzione”, primo evento delle iniziative “Marzo in 8” presso la biblioteca Shahrazad, si tinge di giallo; i partecipanti indossano una coccarda gialla in tutti gli 8 eventi
alle 19:00 inaugurazione della mostra fotografica “LA SUISSE PLURIELLE – La Svizzera e la migrazione” a cura di Intrecci di Cultura & Consolato Generale di Svizzera a Genova, presso Bagni Pubblici in via Aglié 9
alle 21:00 “TORINO E I RIFUGIATI POLITICI”, dibattito a cura dell'Associazione Radicale Adelaide Aglietta, presso la sede dell'associazione in via Botero 11/f
manifestazione a sorpresa su una fontana della città.

lunedì 8 febbraio 2010

mercoledì 3 febbraio 2010

I DIRITTI UMANI

LA DISCRIMINAZIONE

PACCHETTO SICUREZZA: Chi discrimina si elimina!

Ecco cosa determina il pacchetto sicurezza (ddl 733/2009):
1. il reato di clandestinità. Per la prima volta in Italia viene perseguitato uno status e non gli atti che si compiono. Un immigrato diventa delinquente per il solo fatto di essere clandestino, ovvero povero;
2. l'aumento del periodo di reclusione nei CIE (centri di identificazione ed espulsione) portandolo a 180 giorni contro i precedenti 60;
3. l'istituzione di una tassa sul rilascio del permesso di soggiorno;
4. l'istituzione di un registro dei senza casa, strumento che opera una schedatura dettagliata di questi e dal sapore un po' “nostalgico”, che emargina ulteriormente comunità come quella rom che già non gode di molte simpatie nell'opinione pubblica;
5. l'obbligo di possedere il permesso di soggiorno, senza il quale niente iscrizione anagrafica, asili nido, medico di base o iscrizione all'anagrafe per i figli;
6. l'inasprimento delle procedure che consentono l'acquisizione della cittadinanza italiana attraverso il matrimonio con un cittadino italiano. Dai 6 mesi precedenti si è passati a 2 anni di tempo per acquisire questo diritto. Nel caso in cui il migrante risieda all'estero gli anni diventano tre. Viene inoltre introdotto il pagamento di una tassa di 200 euro;
7. inasprimento delle pene per chi occupa case abbandonate, anche se per motivata necessità (indigenza), e per chi danneggia immobili o scrive sui muri. Spesso questo reato viene contestato per fatti commessi durante manifestazioni autorizzate;
8. Istituzione di ronde, costituite da associazioni di cittadini non armati per segnalare alle forze dell'ordine eventi che possano arrecare danno alla sicurezza urbana o situazioni di disagio sociale.

LA NOSTRA CRITICA
Il diritto alla sicurezza è una novità nel diritto romano sul quale il nostro sistema giuridico si fonda. Per avallarlo i legislatori hanno acconsentito che venissero meno i diritti fondamentali dell'uomo come libertà, salute, istruzione, lavoro e cittadinanza.
Già dalla loro costituzione con legge Turco – Napolitano, gli allora centri di permanenza temporanea (CPT) furono, non a torto, considerati dei lager. Ora con l'aumento della reclusione si aggravano le condizioni di vita disumane di chi vi viene “ospitato”. Ci sono stati casi di morte e maltrattamenti senza che quanto sia successo abbia potuto superare le mura di cinta di questi centri.
Nella nostra epoca esiste una dicotomia tra merce ed esseri umani. La prima è libera di superare qualsiasi confine, mentre i secondi sono perseguitati in patria, fosse solo dalla fame, alle frontiere e nel Paese dove cercano una semplice opportunità. La maggior parte dei governi ha messo in atto delle forti misure atte a disincentivare l’attraversamento del Mediterraneo da parte dei migranti, ne è un esempio l'accordo tra il governo italiano e libico (il secondo una palese dittatura militare) relativo all'attuazione di misure repressive e detentive nei confronti dei migranti presenti sul suolo libico. Aberrante inoltre che due Stati della civilissima e ricca Europa (Italia e Malta) si scarichino la responsabilità a vicenda non intervenendo in aiuto dei profughi.
In questo modo di intendere il mondo che ci circonda si genera una guerra fra poveri, determinando smembramento del tessuto sociale, la gente non affronta l'origine del problema e soprattutto chi seriamente lo determina: il potere costituito sia esso politico che economico.
Fa riflettere che a questo sentimento di maggiore sicurezza verso il basso, si accompagnino episodi ormai non più isolati di omofobia, xenofobia e un aumento di violenza sulle donne e casi di bullismo.
Per renderci più sicuri il governo ha pensato inoltre di militarizzare le strade delle città italiane.
Situazioni come questa, purtroppo, riportano alla memoria gli scenari che hanno fatto apparire sulla ribalta della Storia le leggi razziali ed i campi di concentramento.

La sicurezza si costruisce abbattendo il degrado sociale e l'emarginazione, con reali opportunità per tutti, e soprattutto con dialogo e comprensione e non inculcando sentimenti di paura e terrore fra la gente.

APPELLO ALLA SOCIETA' CIVILE
Chiediamo a tutte quelle persone che non vogliono rassegnarsi a questa nascente cultura di discriminazione e violenza di unire le forze e di manifestare il proprio dissenso attraverso iniziative atte a contrastare queste scelte politiche nelle quali non ci riconosciamo affatto.

Proponiamo pertanto:
- l'adesione a questo documento
- l'impegno nella diffusione di una sensibilità antidiscriminatoria e una cultura della diversità
- l'organizzazione di iniziative di vario genere
- la creazione di una rete cittadina che collabori attivamente sul tema diritti umani
- campagne operative di disobbedienza civile

PER INFORMAZIONI E ADESIONI:
www.lacomunita.net
dirittiumani@lacomunita.net