lunedì 29 novembre 2010

Torino: corteo antirazzista

Torino: corteo antirazzista h 14 - Porta Nuova FS

Puntare al cielo per rimanere in piedi! Manifestazione cittadina antirazzista

CONTRO SANATORIA TRUFFA, PERMESSO DI SOGGIORNO PER TUTTI/E

SABATO 27 NOVEMBRE ORE 14.00, PORTA NUOVA

CORTEO CITTADINO ANTIRAZZISTA

Siamo a più di un anno di distanza, e la sanatoria per "soli colf e badanti" voluta dal Governo Berlusconi, Bossi e Fini dal 1° al 30 settembre 2009 si è dimostrata un fallimento.
Ogni datore di lavoro doveva pagare 500 Euro per ogni singolo lavoratore, ma sono molte le cronache e le testimonianze che parlano invece di lavoratori e lavoratrici che hanno pagato di tasca propria questi famosi 500 Euro. Anzi in molti hanno dovuto comprarsi il contratto di lavoro con prezzi che vanno dai 2000 ai 9000 Euro. Persone disperate, che pur di uscire dalla clandestinità imposta dalla Bossi-Fini e dal Pacchetto sicurezza sono state ingannate e truffate.
Inoltre, all'inizio della fase di regolarizzazione nel mese di settembre 2009, il ministero degli interni aveva invitato in modo generico anche "chi era stato espulso" a presentare le domande di regolarizzazione. Cosi alcune persone pur con doppia espulsione sono state regolarizzate in un primo momento, poi dal mese di marzo 2010, lo stesso Ministero ha mandato una circolare negando il rilascio del permesso di soggiorno agli altri immigrati con espulsione precedente.
Una vera macchina di confusione ed ingiustizia che non accettiamo!
Nella città di Torino e provincia, dove ci sono state 8305 domande di regolarizzazione presentate, sono quasi 500 le domande col parere negativo della Questura, molte persone in attesa della convocazione continuano a pagare i contributi di tasca propria, senza certezza, nessuna.

In vista della manifestazione cittadina del 27 novembre a Torino, facciamo appello a tutti i lavoratori (immigrati e italiani), le famiglie, le forze sindacali, le forze politiche, le associazioni laiche/religiose e la cittadinanza ad unirsi a questa mobilitazione.

* Per la sospensione dei procedimenti di espulsione amministrativa (art. 14 5ter D.Lgs 25 luglio 1988 n. 286) verso i lavoratori immigrati che hanno aderito alla procedura di emersione.

* Per il permesso di soggiorno a tutte le persone e famiglie che hanno fatto domande

* Per il permesso di soggiorno di attesa occupazione per i lavoratori immigrati che sono stati truffati in seguito alla procedura di emersione ex L. 102/2009

* Contro il permesso a punti

* Per la regolarizzazione generalizzata di tutti e la rottura del legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro

martedì 21 settembre 2010

24 settembre: CLANDESTINO DAY 2010

Related Link: http://www.carta.org

24 Settembre - Clandestino Day 2010

Nel settembre 2009 in 60 città 500 organizzazioni diedero vita al Clandestino Day proposto da Carta.

I motivi e le modalità che spinsero alla riuscita di quella giornata sono ogni giorno più validi e ci spingono a proporre il Clandestino Day anche per il 2010.

Le leggi razziste del governo hanno prodotto un imbarbarimento delle relazioni sociali e delle condizioni di vita dei migranti che vivono in Italia o che provano ad arrivarci. Reato di clandestinità, prolungamento della detenzione nei Cie, respingimenti in mare, violazione del diritto d’asilo, sanatoria-truffa, permesso di soggiorno a punti, tetto scolastico, sono tutti tasselli di questo nuovo razzismo, istituzionale e popolare, a cui vogliamo opporci. Come risposta a questo clima insopportabile cresce, spesso invisibile agli occhi dell’informazione ufficiale, una società aperta, accogliente, solidale e sempre più meticcia, fatta di scuole di italiano, sostegno legale, occupazioni di case, assistenza sanitaria, scambio culturale.

La rivolta di Rosarno e le ribellioni sempre più frequenti nei Centri di detenzione per migranti ci parlano di un’emergenza sempre più pressante per cambiare le leggi italiane. I movimenti italiani contro il razzismo sono in profonda trasformazione, hanno saputo parlarsi e trovare momenti comuni molto importanti, come la grande manifestazione del 17 ottobre 2009 e come la giornata del primo marzo 2010. Nella differenza queste due giornate ci segnalano un nuovo protagonismo dei migranti e la capacità di reinventare il lessico dell’antirazzismo. Il Clandestino Day vuole essere una giornata a disposizione di tutti, per intrecciare e allargare reti, per dare visibilità a tutti e a ognuno con le proprie forme e i propri linguaggi.

Quest’anno abbiamo pensato di suggerire un tema e un luogo sui quali concentrare l’immaginazione del Clandestino Day: la formazione e la scuola. Migliaia di insegnanti, dalle materne alle superiori, fanno ogni giorno un lavoro prezioso per far crescere e vivere insieme la prima generazione italiana compiutamente meticcia. Questo lavoro è sempre più minacciato dalle campagne mediatiche e dalle riforme che propone il ministro Mariastella Gelmini, dai tagli alla scuola di ogni ordine e grado all’istituzione del tetto per i figli dell’immigrazione. Per questo pensiamo che oggi sia fondamentale difendere la scuola come luogo decisivo, dove costruire un altro modo di vivere insieme.

Per il 24 settembre 2010 proponiamo quindi di organizzare una giornata nazionale in cui promuovere le più diverse e creative forme di protesta e di stare insieme. Un giorno nel quale ognuno di noi si dichiara clandestino. Cene, proiezioni, concerti, partite di pallone, lezioni all’aperto, manifestazioni, presidi, presentazioni di libri, azioni, mostre fotografiche, assemblee, feste, spettacoli teatrali… Il tema è libero, chi vuole porterà il Clandestino Day a scuola.

Ognuno è clandestino, nessuno è clandestino.


venerdì 23 luglio 2010

6 mesi di reclusione e un rimpatrio forzato per aver visitato la sua famiglia

di FabioNews

Espulso il ragazzo tunisino che protestava dal CIE di Torino, il 13mo rimpatrio dal 12 luglio

Dopo 3 giorni e 3 notti di permanenza sul tetto Sabri, il ragazzo tunisino di 32 anni, rinchiuso nel CIE di Corso Brunelleschi a Torino, è stato costretto dall'intervento delle forze dell'ordine ad interrompere la sua coraggiosa protesta e probabilmente deportato in Tunisia. "Probabilmente" poiché dal momento dell'intervento non si sa che fine abbia fatto Sabri e neppure il suo avvocato è stato in grado di reperire ulteriori informazioni. "Desaparecido" nel buio della sospensione dei diritti dei CIE.
La protesta di Sabri non è stata solitaria. Durante la sua permanenza sul tetto, i richiusi del blocco viola hanno bloccato l'accesso al tetto cercando di attirare l'attenzione degli italiani sulla drammatica situazione che vivono, mentre il movimento antirazzista di Torino ha mantenuto un presidio permanente (giorno e notte) da lunedì 22 davanti al centro sostenendo Sabri nella sua lotta.
Lo stesso movimento ha organizzato ieri sera una manifestazione di protesta dopo le numerose azioni di informazione e sensibilizzazione dei giorni scorsi iniziate dal quartiere dove sorge il CIE.

La storia di Sabri è assurda ma simile a molte altre storie di chi viene privato di ogni diritto e rinchiuso in questi centri.
Arrivato in Italia 7 anni fa senza i documenti ha trovato un lavoro ad Ancona come pescatore, logicamente (?) in nero. Questo gli ha permesso di costruirsi una vita nel nostro paese, ma dopo 7 anni ha deciso di rischiare e ritornare a salutare la sua famiglia in Tunisia anche se senza documenti (impossibili da ottenere senza un lavoro in regola). Una decisione che gli è costata molto cara: al rientro in Italia è stato catturato e rinchiuso per 3 mesi nel CIE di Crotone per poi essere trasferito a Torino dov'è rimasto per altri 3 mesi.
6 mesi durante i quali, come tutti "gli ospiti" del CIE, è stato privato della sua libertà e "incarcerato" seppur non abbia commesso alcun reato. Se sei extracomunitario e commetti un reato, infatti, finisci in carcere, mentre nei CIE si tratta di "detenzioni amministrative" ovvero l'unico "reato" è quello di non avere un permesso di soggiorno valido nel momento del fermo.
La libertà di movimento è solo il primo dei diritti negati, poiché i CIE sono a tutti gli effetti luoghi nei quali i diritti basilari vengono sospesi e i rinchiusi lasciati in balia all'arbitrarietà di chi gestisce questi centri e alle brutalità delle forze dell'ordine. I pestaggi sono all'ordine del giorno; si sono registrati casi di tentati stupri (l'ultimo venuto alla luce, il caso di Joy a Milano), di mancate cure sanitarie, di somministrazione di farmaci scaduti (come per Maer, sempre a Torino, e rimpatriato durante questo mese) e di sedativi mescolati nei pasti. Ai rinchiusi nei centri, a differenza di un carcerato, non essendo sotto processo non gli viene assegnato un avvocato difensore né sanno quale sarà il loro destino. Dopo 6 mesi di detenzione possono, infatti, essere rimpatriati o rilasciati con un foglio di VIA.

Sabri è il tredicesimo nordafricano ad essere deportato in Tunisia dal CPT di Torino dal 12 Luglio, data in cui è entrato in vigore l'accordo tra Italia e Algeria e Tunisia per "facilitare i rimpatri".
Le realtà che fanno parte del movimento antirazzista di Torino sono alcune associazioni, i sindacati di base, gruppi per i diritti degli omosessuali ed Emergency oltre ai "pericolosi squatter dei centri sociali e gruppi anarchici"; nessuna realtà istituzionale, nessun partito o sindacato ne fa parte né ha sentito la necessità di portare la propria solidarietà ai migranti in lotta passando dal presidio in questi giorni.
Tutto questo avviene nel nostro democratico paese, nelle nostre città, giorno dopo giorno, mentre noi passiamo davanti ai cancelli dei CIE indifferenti e indaffarati. Troppo occupati per fermarci a guardare e cercare di capire, troppo di fretta per avere il tempo di indignarci.
A volte pensiamo che "i nostri rappresentanti" istituzionali siano peggio della società che rappresentano. Sul tema dei migranti purtroppo bisogna constatare che a parte rare eccezioni la società civile non sembra meglio delle istituzioni che la rappresentano.
Forse è più semplice mobilitarsi davanti a violazioni dei diritti umani che avvengono dall'altra parte del mondo, meglio ancora se sospinti dall'indignazione telecomandata dei Media, piuttosto che per quelle che capitano nel nostro paese che possono farci sentire, in parte, colpevoli.

lunedì 19 luglio 2010

Venaria, antirazzisti sul palco del Traffic


Sabato 17 luglio nella serata conclusiva del Traffic Free Festival a Venaria intorno alle 23.30, nell'intervallo tra l'esibizione di Seun Kuti e quella di Africa Bambaataa una trentina di antirazzisti della rete antirazzista 10 luglio è intervenuta sul palco di fronte a migliaia di persone, esponendo gli striscioni "10luglioantirazzista - CHIUDERE I CIE SUBITO!" e "TORINO E' ANTIRAZZISTA"

un compagno è intervenuto descrivendo brevemente cosa sono i CIE e la necessità di combatterli, menzionando la rivolta di corso Brunelleschi di mercoledi scorso e quella di Gradisca di cui era appena giunta notizia; ha invitato a seguire le iniziative contro i CIE anche ascoltando radio blackout (e nominando la radio dalla platea c'è stata un'ovazione)

poi ha parlato una ragazza nigeriana che ha raccontato come un suo amico da un giorno all'altro è stato prelevato in un negozio durante un rastrellamento, portato al CIE e di lì rimandato in Nigeria; ha poi raccontato del farmaco scaduto somministrato nel CIE di Torino a un recluso sofferente di asma, esprimendo tutta la rabbia per le varie ingiustizie subite dai detenuti. Il suo appassionato intervento è stato applauditissimo. L'iniziativa sul palco è durata alcuni minuti.

In precedenza erano stati distribuiti al pubblico circa mille volantini dal titolo "nella nostra città c'è un lager" che denunciavano la situazione nei CIE, e le infamità di alcuni enti gestori come Croce Rossa e CAMST, con anche il riferimento internet per prendere contatti.


venerdì 11 giugno 2010

INCONTRO ORGANIZZATIVO ATTIVITA': DIRITTI UMANI E PACCHETTO SICUREZZA

Ricordiamo a tutte le persone interessate che stasera alle ore 21 alla Casa Umanista in Via Martini 4 a Torino, ci sarà un incontro sul tema del Pacchetto Sicurezza. L'idea è quella di scambiare idee, proposte, esperienze ed elaborare strategie d'azione comuni.
Vi aspettiamo.

La Comunità per lo Sviluppo Umano

SOLIDARIETA' ALLA FREEDOM FLOTILLA

Esprimiamo piena solidarietà alle persone partecipanti alla Freedom Flotilla ed un grande apprezzamento per quanto svolto dagli attivisti e giornalisti fra i quali la nostra amica Angela Lano.
Le attività non si fermano e per restare aggiornati vi consigliamo di consultare il sito www.infopal.it

sabato 5 giugno 2010

LASCIA UNA TRACCIA CONTRO IL RAZZISMO

Invitiamo tutte le persone interessate a LASCIARE UNA TRACCIA CONTRO IL RAZZISMO... Ovvero a scrivere una testimonianza, un'opinione, un'idea, una proposta per creare una cultura ANTIRAZZISTA.

Si può lasciare un "commento" sul blog oppure scrivere una mail a dirittiumani@lacomunita.net , provvederemo al più presto a pubblicarla.