lunedì 29 novembre 2010

Torino: corteo antirazzista

Torino: corteo antirazzista h 14 - Porta Nuova FS

Puntare al cielo per rimanere in piedi! Manifestazione cittadina antirazzista

CONTRO SANATORIA TRUFFA, PERMESSO DI SOGGIORNO PER TUTTI/E

SABATO 27 NOVEMBRE ORE 14.00, PORTA NUOVA

CORTEO CITTADINO ANTIRAZZISTA

Siamo a più di un anno di distanza, e la sanatoria per "soli colf e badanti" voluta dal Governo Berlusconi, Bossi e Fini dal 1° al 30 settembre 2009 si è dimostrata un fallimento.
Ogni datore di lavoro doveva pagare 500 Euro per ogni singolo lavoratore, ma sono molte le cronache e le testimonianze che parlano invece di lavoratori e lavoratrici che hanno pagato di tasca propria questi famosi 500 Euro. Anzi in molti hanno dovuto comprarsi il contratto di lavoro con prezzi che vanno dai 2000 ai 9000 Euro. Persone disperate, che pur di uscire dalla clandestinità imposta dalla Bossi-Fini e dal Pacchetto sicurezza sono state ingannate e truffate.
Inoltre, all'inizio della fase di regolarizzazione nel mese di settembre 2009, il ministero degli interni aveva invitato in modo generico anche "chi era stato espulso" a presentare le domande di regolarizzazione. Cosi alcune persone pur con doppia espulsione sono state regolarizzate in un primo momento, poi dal mese di marzo 2010, lo stesso Ministero ha mandato una circolare negando il rilascio del permesso di soggiorno agli altri immigrati con espulsione precedente.
Una vera macchina di confusione ed ingiustizia che non accettiamo!
Nella città di Torino e provincia, dove ci sono state 8305 domande di regolarizzazione presentate, sono quasi 500 le domande col parere negativo della Questura, molte persone in attesa della convocazione continuano a pagare i contributi di tasca propria, senza certezza, nessuna.

In vista della manifestazione cittadina del 27 novembre a Torino, facciamo appello a tutti i lavoratori (immigrati e italiani), le famiglie, le forze sindacali, le forze politiche, le associazioni laiche/religiose e la cittadinanza ad unirsi a questa mobilitazione.

* Per la sospensione dei procedimenti di espulsione amministrativa (art. 14 5ter D.Lgs 25 luglio 1988 n. 286) verso i lavoratori immigrati che hanno aderito alla procedura di emersione.

* Per il permesso di soggiorno a tutte le persone e famiglie che hanno fatto domande

* Per il permesso di soggiorno di attesa occupazione per i lavoratori immigrati che sono stati truffati in seguito alla procedura di emersione ex L. 102/2009

* Contro il permesso a punti

* Per la regolarizzazione generalizzata di tutti e la rottura del legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro

martedì 21 settembre 2010

24 settembre: CLANDESTINO DAY 2010

Related Link: http://www.carta.org

24 Settembre - Clandestino Day 2010

Nel settembre 2009 in 60 città 500 organizzazioni diedero vita al Clandestino Day proposto da Carta.

I motivi e le modalità che spinsero alla riuscita di quella giornata sono ogni giorno più validi e ci spingono a proporre il Clandestino Day anche per il 2010.

Le leggi razziste del governo hanno prodotto un imbarbarimento delle relazioni sociali e delle condizioni di vita dei migranti che vivono in Italia o che provano ad arrivarci. Reato di clandestinità, prolungamento della detenzione nei Cie, respingimenti in mare, violazione del diritto d’asilo, sanatoria-truffa, permesso di soggiorno a punti, tetto scolastico, sono tutti tasselli di questo nuovo razzismo, istituzionale e popolare, a cui vogliamo opporci. Come risposta a questo clima insopportabile cresce, spesso invisibile agli occhi dell’informazione ufficiale, una società aperta, accogliente, solidale e sempre più meticcia, fatta di scuole di italiano, sostegno legale, occupazioni di case, assistenza sanitaria, scambio culturale.

La rivolta di Rosarno e le ribellioni sempre più frequenti nei Centri di detenzione per migranti ci parlano di un’emergenza sempre più pressante per cambiare le leggi italiane. I movimenti italiani contro il razzismo sono in profonda trasformazione, hanno saputo parlarsi e trovare momenti comuni molto importanti, come la grande manifestazione del 17 ottobre 2009 e come la giornata del primo marzo 2010. Nella differenza queste due giornate ci segnalano un nuovo protagonismo dei migranti e la capacità di reinventare il lessico dell’antirazzismo. Il Clandestino Day vuole essere una giornata a disposizione di tutti, per intrecciare e allargare reti, per dare visibilità a tutti e a ognuno con le proprie forme e i propri linguaggi.

Quest’anno abbiamo pensato di suggerire un tema e un luogo sui quali concentrare l’immaginazione del Clandestino Day: la formazione e la scuola. Migliaia di insegnanti, dalle materne alle superiori, fanno ogni giorno un lavoro prezioso per far crescere e vivere insieme la prima generazione italiana compiutamente meticcia. Questo lavoro è sempre più minacciato dalle campagne mediatiche e dalle riforme che propone il ministro Mariastella Gelmini, dai tagli alla scuola di ogni ordine e grado all’istituzione del tetto per i figli dell’immigrazione. Per questo pensiamo che oggi sia fondamentale difendere la scuola come luogo decisivo, dove costruire un altro modo di vivere insieme.

Per il 24 settembre 2010 proponiamo quindi di organizzare una giornata nazionale in cui promuovere le più diverse e creative forme di protesta e di stare insieme. Un giorno nel quale ognuno di noi si dichiara clandestino. Cene, proiezioni, concerti, partite di pallone, lezioni all’aperto, manifestazioni, presidi, presentazioni di libri, azioni, mostre fotografiche, assemblee, feste, spettacoli teatrali… Il tema è libero, chi vuole porterà il Clandestino Day a scuola.

Ognuno è clandestino, nessuno è clandestino.


venerdì 23 luglio 2010

6 mesi di reclusione e un rimpatrio forzato per aver visitato la sua famiglia

di FabioNews

Espulso il ragazzo tunisino che protestava dal CIE di Torino, il 13mo rimpatrio dal 12 luglio

Dopo 3 giorni e 3 notti di permanenza sul tetto Sabri, il ragazzo tunisino di 32 anni, rinchiuso nel CIE di Corso Brunelleschi a Torino, è stato costretto dall'intervento delle forze dell'ordine ad interrompere la sua coraggiosa protesta e probabilmente deportato in Tunisia. "Probabilmente" poiché dal momento dell'intervento non si sa che fine abbia fatto Sabri e neppure il suo avvocato è stato in grado di reperire ulteriori informazioni. "Desaparecido" nel buio della sospensione dei diritti dei CIE.
La protesta di Sabri non è stata solitaria. Durante la sua permanenza sul tetto, i richiusi del blocco viola hanno bloccato l'accesso al tetto cercando di attirare l'attenzione degli italiani sulla drammatica situazione che vivono, mentre il movimento antirazzista di Torino ha mantenuto un presidio permanente (giorno e notte) da lunedì 22 davanti al centro sostenendo Sabri nella sua lotta.
Lo stesso movimento ha organizzato ieri sera una manifestazione di protesta dopo le numerose azioni di informazione e sensibilizzazione dei giorni scorsi iniziate dal quartiere dove sorge il CIE.

La storia di Sabri è assurda ma simile a molte altre storie di chi viene privato di ogni diritto e rinchiuso in questi centri.
Arrivato in Italia 7 anni fa senza i documenti ha trovato un lavoro ad Ancona come pescatore, logicamente (?) in nero. Questo gli ha permesso di costruirsi una vita nel nostro paese, ma dopo 7 anni ha deciso di rischiare e ritornare a salutare la sua famiglia in Tunisia anche se senza documenti (impossibili da ottenere senza un lavoro in regola). Una decisione che gli è costata molto cara: al rientro in Italia è stato catturato e rinchiuso per 3 mesi nel CIE di Crotone per poi essere trasferito a Torino dov'è rimasto per altri 3 mesi.
6 mesi durante i quali, come tutti "gli ospiti" del CIE, è stato privato della sua libertà e "incarcerato" seppur non abbia commesso alcun reato. Se sei extracomunitario e commetti un reato, infatti, finisci in carcere, mentre nei CIE si tratta di "detenzioni amministrative" ovvero l'unico "reato" è quello di non avere un permesso di soggiorno valido nel momento del fermo.
La libertà di movimento è solo il primo dei diritti negati, poiché i CIE sono a tutti gli effetti luoghi nei quali i diritti basilari vengono sospesi e i rinchiusi lasciati in balia all'arbitrarietà di chi gestisce questi centri e alle brutalità delle forze dell'ordine. I pestaggi sono all'ordine del giorno; si sono registrati casi di tentati stupri (l'ultimo venuto alla luce, il caso di Joy a Milano), di mancate cure sanitarie, di somministrazione di farmaci scaduti (come per Maer, sempre a Torino, e rimpatriato durante questo mese) e di sedativi mescolati nei pasti. Ai rinchiusi nei centri, a differenza di un carcerato, non essendo sotto processo non gli viene assegnato un avvocato difensore né sanno quale sarà il loro destino. Dopo 6 mesi di detenzione possono, infatti, essere rimpatriati o rilasciati con un foglio di VIA.

Sabri è il tredicesimo nordafricano ad essere deportato in Tunisia dal CPT di Torino dal 12 Luglio, data in cui è entrato in vigore l'accordo tra Italia e Algeria e Tunisia per "facilitare i rimpatri".
Le realtà che fanno parte del movimento antirazzista di Torino sono alcune associazioni, i sindacati di base, gruppi per i diritti degli omosessuali ed Emergency oltre ai "pericolosi squatter dei centri sociali e gruppi anarchici"; nessuna realtà istituzionale, nessun partito o sindacato ne fa parte né ha sentito la necessità di portare la propria solidarietà ai migranti in lotta passando dal presidio in questi giorni.
Tutto questo avviene nel nostro democratico paese, nelle nostre città, giorno dopo giorno, mentre noi passiamo davanti ai cancelli dei CIE indifferenti e indaffarati. Troppo occupati per fermarci a guardare e cercare di capire, troppo di fretta per avere il tempo di indignarci.
A volte pensiamo che "i nostri rappresentanti" istituzionali siano peggio della società che rappresentano. Sul tema dei migranti purtroppo bisogna constatare che a parte rare eccezioni la società civile non sembra meglio delle istituzioni che la rappresentano.
Forse è più semplice mobilitarsi davanti a violazioni dei diritti umani che avvengono dall'altra parte del mondo, meglio ancora se sospinti dall'indignazione telecomandata dei Media, piuttosto che per quelle che capitano nel nostro paese che possono farci sentire, in parte, colpevoli.

lunedì 19 luglio 2010

Venaria, antirazzisti sul palco del Traffic


Sabato 17 luglio nella serata conclusiva del Traffic Free Festival a Venaria intorno alle 23.30, nell'intervallo tra l'esibizione di Seun Kuti e quella di Africa Bambaataa una trentina di antirazzisti della rete antirazzista 10 luglio è intervenuta sul palco di fronte a migliaia di persone, esponendo gli striscioni "10luglioantirazzista - CHIUDERE I CIE SUBITO!" e "TORINO E' ANTIRAZZISTA"

un compagno è intervenuto descrivendo brevemente cosa sono i CIE e la necessità di combatterli, menzionando la rivolta di corso Brunelleschi di mercoledi scorso e quella di Gradisca di cui era appena giunta notizia; ha invitato a seguire le iniziative contro i CIE anche ascoltando radio blackout (e nominando la radio dalla platea c'è stata un'ovazione)

poi ha parlato una ragazza nigeriana che ha raccontato come un suo amico da un giorno all'altro è stato prelevato in un negozio durante un rastrellamento, portato al CIE e di lì rimandato in Nigeria; ha poi raccontato del farmaco scaduto somministrato nel CIE di Torino a un recluso sofferente di asma, esprimendo tutta la rabbia per le varie ingiustizie subite dai detenuti. Il suo appassionato intervento è stato applauditissimo. L'iniziativa sul palco è durata alcuni minuti.

In precedenza erano stati distribuiti al pubblico circa mille volantini dal titolo "nella nostra città c'è un lager" che denunciavano la situazione nei CIE, e le infamità di alcuni enti gestori come Croce Rossa e CAMST, con anche il riferimento internet per prendere contatti.


venerdì 11 giugno 2010

INCONTRO ORGANIZZATIVO ATTIVITA': DIRITTI UMANI E PACCHETTO SICUREZZA

Ricordiamo a tutte le persone interessate che stasera alle ore 21 alla Casa Umanista in Via Martini 4 a Torino, ci sarà un incontro sul tema del Pacchetto Sicurezza. L'idea è quella di scambiare idee, proposte, esperienze ed elaborare strategie d'azione comuni.
Vi aspettiamo.

La Comunità per lo Sviluppo Umano

SOLIDARIETA' ALLA FREEDOM FLOTILLA

Esprimiamo piena solidarietà alle persone partecipanti alla Freedom Flotilla ed un grande apprezzamento per quanto svolto dagli attivisti e giornalisti fra i quali la nostra amica Angela Lano.
Le attività non si fermano e per restare aggiornati vi consigliamo di consultare il sito www.infopal.it

sabato 5 giugno 2010

LASCIA UNA TRACCIA CONTRO IL RAZZISMO

Invitiamo tutte le persone interessate a LASCIARE UNA TRACCIA CONTRO IL RAZZISMO... Ovvero a scrivere una testimonianza, un'opinione, un'idea, una proposta per creare una cultura ANTIRAZZISTA.

Si può lasciare un "commento" sul blog oppure scrivere una mail a dirittiumani@lacomunita.net , provvederemo al più presto a pubblicarla.

LASCIA UNA TRACCIA CONTRO IL RAZZISMO

Il 2 giugno si è svolta la festa della repubblica multietnica. Abbiamo danzato, parlato e cercato di informare sul "pacchetto sicurezza" e le disumane conseguenze... Abbiamo invitato i presenti ad esprimersi in merito al tema del razzismo; di seguito la testimonianza "romantica" di un ragazzo:

" Mi sono innamorato di una persona di nazionalità marocchina...
Ora sono davvero felice...
Sono un ragazzo di origine italiana che ha riscoperto cosa vuol dire ritornare ad amare..."

(Anonimo)





sabato 29 maggio 2010

“SI SCRIVE ACQUA SI LEGGE DEMOCRAZIA.”

In tutta Italia sono state raccolte nel giro di poche settimane 680.624 firme... e adesso tutti insieme verso il milione!
La Comunità di Torino aderisce al comitato promotore per l’acqua pubblica e evidenzia l’incredibile obiettivo raggiunto in poche settimane.
Bisogna tener presente che tutto è partito da comitati formati da associazioni e movimenti e non dai partiti storici.
Non si stratta semplicemente di cancellare una legge ma di mettere in discussione tutta l’ideologia neoliberista che alimenta la spinta alle privatizzazioni dei beni e servizi pubblici che imperversa negli ultimi venti anni.
Pur essendo un tema politico riteniamo importante sostenere questa lotta perché dal nostro punto di vista si tratta di una questione culturale.
Non per nulla il motto della campagna è: “SI SCRIVE ACQUA SI LEGGE DEMOCRAZIA.”

venerdì 14 maggio 2010

2 GIUGNO 2010: FESTA DELLA REPUBBLICA MULTIETNICA

ATTENZIONE.... errata corrige...... La festa della "REPUBBLICA MULTIETNICA" sarà in Piazza Carignano e non in Piazza Castello

mercoledì 12 maggio 2010

lunedì 3 maggio 2010

INFOPAL: NOTIZIE, CULTURA, POLITICA, STORIA, SOCIETA', DALLA PALESTINA....

Infopal.it è un'agenzia stampa online, edita da un'associazione senza fini di lucro, Infopal, che pubblica notizie (attraverso i propri uffici di corrispondenza nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania) e informazioni culturali, politiche e sociali sulla Palestina, dirette al mondo della comunicazione giornalistica, della politica, della cultura e dell'associazionismo italiani, e ai semplici navigatori...

L'Agenzia stampa INFOPAL si occupa di:
offrire un servizio d'informazione sulla situazione del popolo palestinese in patria e all'estero, attraverso notizie, inchieste, report e articoli tematici che vengono "lanciati" in rete più volte al giorno.

http://www.infopal.it

martedì 27 aprile 2010

Raccolta firme per abolire le legge che obbliga i comuni a privatizzare la propria rete idrica

La Comunità per lo Sviluppo Umano a Torino attraverso l'equipe di base
"Ahimsa" ha aderito al comitato promotore del referendum per abolire la
legge che obbliga i comuni a privatizzare la propria rete idrica.
Nella sola città di Torino il primo week end si sono superate le 5000 firme...

domenica 25 aprile 2010

COMITATO ACQUA PUBBLICA

L'ACQUA E' UN DIRITTO. NON UNA MERCE!

Il Comitato Acqua Pubblica Torino è composto da cittadini e associazioni impegnate nella difesa dell’acqua in quanto bene essenziale per la vita e quindi non mercificabile. Come parte del Forum italiano dei Movimenti per l’Acqua, nei primi 6 mesi del 2007 abbiamo raccolto in tutta Italia oltre 400.000 firme sulla proposta di legge di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dei servizi idrici, e ottenuto la moratoria al 31 dicembre 2008 delle privatizzazioni in corso. Oggi ci troviamo di fronte all’articolo 23 bis della finanziaria 2008 contro il quale le regioni Piemonte, Liguria ed Emilia Romagna hanno già fatto ricorso per violazione dell’articolo 117 della Costituzione, sì quello che dava il via al federalismo.

http://www.acquapubblicatorino.org

Un blog amico....

http://multietnica.myblog.it

MARCIA DELLA PACE

C’è troppa violenza in giro! Nel mondo, in TV, contro gli immigrati, gli “altri”, i diversi, contro le donne e contro i bambini, nelle nostre città, nei rapporti tra le persone, nel mondo del lavoro, nella politica, nell’informazione, nel rapporto che abbiamo con la natura, gli animali, l’ambiente che ci circonda: la violenza sembra non conoscere limiti e confini. C’è troppa violenza e c’è troppa indifferenza. Che è la forma più alta di violenza. In nome della nostra “pace”, troppo spesso siamo pronti a condonare la violenza sugli altri. E davanti al loro dolore chiudiamo cuore, occhi e orecchi. Il prezzo di tanto cinismo è altissimo. E lo paghiamo tutti, indistintamente. Una società chiusa e insensibile non ha futuro.

E’ tempo di reagire! Non possiamo permettere che violenze, egoismo, razzismo, mafie, censure, paure e guerre di ogni genere abbiano il sopravvento! Ci può essere una vita e un’Italia migliore! Ci può essere un mondo migliore! Domenica 16 maggio, partecipa anche tu alla Marcia per la pace Perugia-Assisi.

LINK: http://www.perlapace.it/

domenica 28 febbraio 2010

LO "SCIOPERO GIALLO A TORINO"

Care amiche, cari amici,

Di seguito il calendario delle iniziative promosse per il 1 marzo 2010. Come già sapete, a Torino non ci sarà uno "sciopero" nel senso classico del termine, ma una giornata di sensibilizzazione. Siete invitati a partecipare a qualsiasi evento vi piaccia e - soprattutto - a rendere visibile la vostra adesione indossando qualcosa di giallo. Vi ringraziamo per aver condiviso con noi lo spirito di quest'iniziativa e ci auguriamo che il 1 marzo sia solo l'inizio di un impegno concreto contro ogni deriva razzista e xenofoba.

I coordinatori

associazioni e singoli cittadini che aderiscono indossano qualcosa di giallo o una fascia o una coccarda
la CGIL torinese partecipa chiedendo ai suoi iscritti di lavorare con coccarde o fasce gialle come segno di adesione
distribuzione di palloncini gialli davanti alle scuole Lessona, Parini e Manzoni, che sforano il tetto del 30% degli alunni stranieri, iniziativa promossa da associazioni del territorio di San Salvario e Barriera di Milano
gli operatori del mercato della Crocetta di Torino lavorano con una fascia gialla al braccio, iniziativa promossa da ANVA Confesercenti
l’Associazione Commercianti di Corso Orbassano distribuisce un foglio giallo da esporre nelle vetrine dei negozi che aderiscono all’iniziativa, iniziativa promossa dall’Associazione dei Commercianti di Corso Orbassano
distribuzione di bandierine gialle ai negozi etnici di Porta Palazzo e corso Giulio Cesare, iniziativa promossa dall’Associazione Amici dei Bagni Pubblici di via Aglié
i Bagni Pubblici di via Aglié espongono uno striscione giallo sulla facciata dell’edificio
nell'Aiuola Donatello in via Morgari gli alberi del giardino verranno allestiti con carta crespa gialla, iniziativa promossa dalle Associazioni Aiuola Donatello e Donne per la Società Civile
iniziative spontanee con palloncini gialli nei quartieri Santa Rita, San Paolo e Borgata Aurora
l’Associazione TeSSo distribuisce cartelli gialli da esporre nelle vetrine dei negozi di Borgata Tesso che aderiscono all’iniziativa, iniziativa promossa da Associazione TeSSo
esposizione di drappi gialli in due condomini delle case popolari ATC della città, via Forlì e corso Taranto, iniziative a cura del Comitato Inquilini di Corso Taranto
sciopero della fame per una giornata promosso dall'Associazione Radicale Adelaide Aglietta per chiedere la riduzione dei tempi per l’ottenimento dei documenti necessari per il soggiorno in Italia
dalle 6:00 alle 8:00 volantinaggio di fronte alla Questura, iniziativa promossa da Coordinamento Antirazzista Torinese
dalle 9:00 “PORTE APERTE ALL'ALMA MATER”, giornata di accoglienza, dibattiti, spettacoli sul tema della reciproca conoscenza e dell’integrazione, iniziativa promossa da Centro Interculturale delle Donne Alma Mater
dalle 10:00 e dalle 16:00 volantinaggio e distribuzione di coccarde gialle sui mezzi pubblici, iniziativa promossa da Coordinamento Antirazzista Torinese
dalle 16:00 sit-in “giallo” di fronte alla Prefettura, promosso dall'Associazione Radicale Adelaide Aglietta
dalle 16:30 volantinaggio di RdB CUB al centro commerciale 8 Gallery, iniziativa promossa da Coordinamento Antirazzista Torinese
dalle 17:00 presidio davanti a Porta Nuova, iniziativa promossa da Coordinamento Antirazzista Torinese
alle 18:00 “CHE BELLO QUESTO BAMBINO! DI CHE RAZZA È? – Il razzismo visto con gli occhi dei genitori adottivi”, incontro-dibattito tra associazioni, famiglie, insegnanti e politici, presso il Caffé del Progresso in corso San Maurizio 69/b
alle 18:00 “LE DONNE E LE SCIENZE – Immagini e realtà di un rapporto in continua evoluzione”, primo evento delle iniziative “Marzo in 8” presso la biblioteca Shahrazad, si tinge di giallo; i partecipanti indossano una coccarda gialla in tutti gli 8 eventi
alle 19:00 inaugurazione della mostra fotografica “LA SUISSE PLURIELLE – La Svizzera e la migrazione” a cura di Intrecci di Cultura & Consolato Generale di Svizzera a Genova, presso Bagni Pubblici in via Aglié 9
alle 21:00 “TORINO E I RIFUGIATI POLITICI”, dibattito a cura dell'Associazione Radicale Adelaide Aglietta, presso la sede dell'associazione in via Botero 11/f
manifestazione a sorpresa su una fontana della città.

lunedì 8 febbraio 2010

mercoledì 3 febbraio 2010

I DIRITTI UMANI

LA DISCRIMINAZIONE

PACCHETTO SICUREZZA: Chi discrimina si elimina!

Ecco cosa determina il pacchetto sicurezza (ddl 733/2009):
1. il reato di clandestinità. Per la prima volta in Italia viene perseguitato uno status e non gli atti che si compiono. Un immigrato diventa delinquente per il solo fatto di essere clandestino, ovvero povero;
2. l'aumento del periodo di reclusione nei CIE (centri di identificazione ed espulsione) portandolo a 180 giorni contro i precedenti 60;
3. l'istituzione di una tassa sul rilascio del permesso di soggiorno;
4. l'istituzione di un registro dei senza casa, strumento che opera una schedatura dettagliata di questi e dal sapore un po' “nostalgico”, che emargina ulteriormente comunità come quella rom che già non gode di molte simpatie nell'opinione pubblica;
5. l'obbligo di possedere il permesso di soggiorno, senza il quale niente iscrizione anagrafica, asili nido, medico di base o iscrizione all'anagrafe per i figli;
6. l'inasprimento delle procedure che consentono l'acquisizione della cittadinanza italiana attraverso il matrimonio con un cittadino italiano. Dai 6 mesi precedenti si è passati a 2 anni di tempo per acquisire questo diritto. Nel caso in cui il migrante risieda all'estero gli anni diventano tre. Viene inoltre introdotto il pagamento di una tassa di 200 euro;
7. inasprimento delle pene per chi occupa case abbandonate, anche se per motivata necessità (indigenza), e per chi danneggia immobili o scrive sui muri. Spesso questo reato viene contestato per fatti commessi durante manifestazioni autorizzate;
8. Istituzione di ronde, costituite da associazioni di cittadini non armati per segnalare alle forze dell'ordine eventi che possano arrecare danno alla sicurezza urbana o situazioni di disagio sociale.

LA NOSTRA CRITICA
Il diritto alla sicurezza è una novità nel diritto romano sul quale il nostro sistema giuridico si fonda. Per avallarlo i legislatori hanno acconsentito che venissero meno i diritti fondamentali dell'uomo come libertà, salute, istruzione, lavoro e cittadinanza.
Già dalla loro costituzione con legge Turco – Napolitano, gli allora centri di permanenza temporanea (CPT) furono, non a torto, considerati dei lager. Ora con l'aumento della reclusione si aggravano le condizioni di vita disumane di chi vi viene “ospitato”. Ci sono stati casi di morte e maltrattamenti senza che quanto sia successo abbia potuto superare le mura di cinta di questi centri.
Nella nostra epoca esiste una dicotomia tra merce ed esseri umani. La prima è libera di superare qualsiasi confine, mentre i secondi sono perseguitati in patria, fosse solo dalla fame, alle frontiere e nel Paese dove cercano una semplice opportunità. La maggior parte dei governi ha messo in atto delle forti misure atte a disincentivare l’attraversamento del Mediterraneo da parte dei migranti, ne è un esempio l'accordo tra il governo italiano e libico (il secondo una palese dittatura militare) relativo all'attuazione di misure repressive e detentive nei confronti dei migranti presenti sul suolo libico. Aberrante inoltre che due Stati della civilissima e ricca Europa (Italia e Malta) si scarichino la responsabilità a vicenda non intervenendo in aiuto dei profughi.
In questo modo di intendere il mondo che ci circonda si genera una guerra fra poveri, determinando smembramento del tessuto sociale, la gente non affronta l'origine del problema e soprattutto chi seriamente lo determina: il potere costituito sia esso politico che economico.
Fa riflettere che a questo sentimento di maggiore sicurezza verso il basso, si accompagnino episodi ormai non più isolati di omofobia, xenofobia e un aumento di violenza sulle donne e casi di bullismo.
Per renderci più sicuri il governo ha pensato inoltre di militarizzare le strade delle città italiane.
Situazioni come questa, purtroppo, riportano alla memoria gli scenari che hanno fatto apparire sulla ribalta della Storia le leggi razziali ed i campi di concentramento.

La sicurezza si costruisce abbattendo il degrado sociale e l'emarginazione, con reali opportunità per tutti, e soprattutto con dialogo e comprensione e non inculcando sentimenti di paura e terrore fra la gente.

APPELLO ALLA SOCIETA' CIVILE
Chiediamo a tutte quelle persone che non vogliono rassegnarsi a questa nascente cultura di discriminazione e violenza di unire le forze e di manifestare il proprio dissenso attraverso iniziative atte a contrastare queste scelte politiche nelle quali non ci riconosciamo affatto.

Proponiamo pertanto:
- l'adesione a questo documento
- l'impegno nella diffusione di una sensibilità antidiscriminatoria e una cultura della diversità
- l'organizzazione di iniziative di vario genere
- la creazione di una rete cittadina che collabori attivamente sul tema diritti umani
- campagne operative di disobbedienza civile

PER INFORMAZIONI E ADESIONI:
www.lacomunita.net
dirittiumani@lacomunita.net